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Roma apre la stagione teatrale con “Tragùdia – Il canto di Edipo”

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di Redazione

01/10/2025

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La tragedia di Sofocle rivive in una veste inattesa con “Tragùdia – Il canto di Edipo”, progetto di Alessandro Serra che inaugura la stagione del Teatro dell’Opera 2025/26 al Teatro Nazionale, il 4, 5 e 7 ottobre. L’opera è un’immersione totale, dove regia, luci, scene, costumi e paesaggio sonoro si fondono in un unico dispositivo teatrale.

Edipo tra mito e contemporaneità

Serra, che firma ogni aspetto della messinscena, sceglie il grecanico per restituire al mito la sua forza originaria. “Ciò che resta di un eroe è un personaggio fuori fuoco – afferma – e il canto di Edipo nasce dalle macerie del rito e della polis”. In questa visione, la tragedia non è ricostruzione filologica, ma materia viva che dialoga con il presente.
Edipo diventa il simbolo di un’umanità ferita che si interroga su destino, colpa e identità, dentro un paesaggio scenico essenziale, fatto di terra e oscurità.

Una produzione corale

Lo spettacolo è il risultato di una collaborazione tra Sardegna Teatro, Emilia-Romagna Teatro, Teatro Bellini di Napoli e altri centri di produzione. In scena un cast internazionale con Salvatore Drago, Francesca Gabucci, Chiara Michelini e Jared McNeill, mentre i canti sono affidati alla voce di Bruno de Franceschi.
Tre le repliche: sabato 4 ottobre (ore 20), domenica 5 (ore 18) e martedì 7 (ore 20). L’impianto simbolico, che riprende l’etimologia di “tragùdia” – “canto del capro” – richiama il senso originario della tragedia come rito comunitario, dove la colpa individuale si trasforma in esperienza collettiva.

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