Un progetto per insegnare a riconoscere ciò che si prova
di Redazione
19/11/2025
Nella cornice istituzionale del Campidoglio è stato presentato “Spazio Emozione”, un percorso educativo rivolto alle scuole primarie che mira a prevenire la violenza di genere partendo dall’educazione emotiva. Una proposta nata da ScuolAttiva Onlus, sostenuta da Boeing Italia e accompagnata dal contributo scientifico della Fondazione Libellula, con il patrocinio di Roma Capitale e del Comune di Grottaglie. L’incontro si è aperto con le testimonianze dei bambini dell’Istituto “Via Luca Ghini”, che attraverso racconti sinceri hanno mostrato quanto sia importante poter contare su adulti capaci di ascoltare e valorizzare le emozioni.
Un dialogo tra istituzioni, educatori e imprese
Il confronto ha coinvolto l’Assessora Monica Lucarelli, rappresentanti di Boeing, ScuolAttiva Onlus, Fondazione Libellula e una docente dell’istituto romano. Tutti hanno richiamato l’urgenza di un’educazione che sappia andare oltre la didattica tradizionale per affrontare le radici culturali che generano disuguaglianze e stereotipi. L’idea condivisa è che la prevenzione non coincida solo con l’intervento sul disagio, ma con la capacità di dare ai più piccoli gli strumenti per comprendere se stessi, accettare i propri limiti, rispettare quelli degli altri e uscire dalle rigidità sociali che spesso definiscono ruoli e comportamenti.
Le prime “aule Spazio Emozione” nasceranno nel 2026 a Roma e Grottaglie, trasformando la scuola in un luogo dove la condivisione diventa occasione di crescita e dove le parole aprono possibilità nuove.
Un kit didattico che favorisce ascolto e consapevolezza
Elemento centrale del progetto è il kit didattico, un insieme di strumenti pensati per rendere quotidiano l’allenamento alle competenze socio-emotive. La guida dedicata ai docenti permette di costruire percorsi coerenti e continui, mentre il “Pronto Soccorso delle Emozioni” offre ai bambini un mezzo pratico per dare un nome a ciò che provano e affrontarlo con serenità. Le attività formative stimolano l’immaginazione, il dialogo e la capacità di riconoscere gli stereotipi, favorendo un clima di classe inclusivo e rispettoso.
Accanto al lavoro con gli alunni, è stato progettato un percorso di formazione per i docenti: tre incontri che uniscono teoria e pratica, approfondendo educazione all’affettività, gestione delle emozioni e prevenzione degli stereotipi di genere.
Una scuola che accompagna, non giudica
Il progetto restituisce all’educazione il compito di costruire relazioni sane e consapevolezza emotiva, una base indispensabile per prevenire comportamenti violenti e per consolidare una cultura della parità. La presentazione alla vigilia del 25 novembre ricorda quanto sia necessario partire dall’infanzia, da chi ogni giorno cresce e impara a nominare ciò che sente.
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