Stadio della Roma, accelerata sul progetto definitivo a Pietralata

La macchina amministrativa per la costruzione del nuovo stadio della Roma entra in una fase decisiva. In Campidoglio si è svolta una riunione operativa, presieduta dal direttore generale Albino Ruberti, per fare il punto sul percorso che dovrà portare entro la fine dell’anno alla consegna del progetto definitivo. All’incontro hanno partecipato gli assessori competenti e i tecnici dei Dipartimenti Urbanistica, Mobilità, Lavori Pubblici e Patrimonio, insieme ai rappresentanti della società giallorossa, in un confronto di oltre un’ora e mezza volto a definire gli ultimi passaggi amministrativi.

Coordinamento tra istituzioni e società: l’obiettivo è il 2025

La riunione ha confermato la volontà condivisa di mantenere il cronoprogramma già fissato: l’obiettivo è consegnare entro dicembre il progetto definitivo per l’impianto di Pietralata, passaggio indispensabile per avviare la fase delle autorizzazioni e delle valutazioni ambientali. Roma Capitale, da parte sua, sta lavorando per garantire la piena coerenza urbanistica e infrastrutturale dell’intervento, soprattutto per quanto riguarda la mobilità e le opere di accesso all’area.
La società, dal canto suo, ha ribadito l’impegno a rispettare i tempi tecnici e a fornire ogni documentazione necessaria per facilitare l’iter. L’intesa tra le parti appare solida e improntata alla collaborazione, segno di una volontà comune di non replicare i ritardi e le incertezze che in passato hanno bloccato progetti simili.

Europei 2032 e scadenze Uefa: la sfida del calendario

Il percorso amministrativo che seguirà la presentazione del progetto dovrà rispettare una scadenza precisa: entro luglio 2026 dovranno concludersi tutti i processi autorizzativi per consentire la candidatura dello stadio come sede degli Europei di calcio 2032. Un obiettivo ambizioso ma realistico, secondo quanto emerso dall’incontro, a condizione che i passaggi tecnici e burocratici procedano senza interruzioni.
Il progetto di Pietralata rappresenta non solo un investimento sportivo, ma anche un intervento di rigenerazione urbana, con la riqualificazione di un’area strategica per la città. La partita, stavolta, si gioca sul campo della concretezza amministrativa, e la Capitale sembra intenzionata a vincerla.