Massimo Listri racconta la Roma della cura tra fede e accoglienza

La Sala Alessandrina di Sant’Ivo alla Sapienza apre le porte a una mostra che intreccia fotografia, storia e spiritualità: “La cura dello Spirito. Salute e accoglienza nella Roma dei Papi. Giubileo MMXXV”. Promossa dalla Soprintendenza Speciale di Roma e dall’Archivio di Stato, è visitabile fino al 9 gennaio 2026, dal martedì al venerdì, con ingresso libero.

Lo sguardo fotografico e la memoria scritta

Gli scatti di Listri illuminano i luoghi della cura, tra corsie, chiostri e architetture che hanno accolto i pellegrini nei secoli. Non solo il celebre Ospedale di Santo Spirito in Sassia, ma anche il San Giacomo degli Incurabili, la Trinità dei Pellegrini e il Santissimo Salvatore al Laterano.
A fianco, i documenti conservati dall’Archivio di Stato raccontano la dimensione normativa e spirituale: statuti, disegni, cronache e libri di preghiere che restituiscono il senso dell’accoglienza come pratica condivisa di una città meta universale di viaggiatori e fedeli.

Dialogo tra arte e rito

La forza del progetto è nell’unione di linguaggi diversi: la fotografia contemporanea che cattura la sacralità degli spazi e la scrittura antica che ne testimonia l’uso. Ne scaturisce un racconto capace di restituire il ruolo della Roma papale come crocevia di salute, spiritualità e organizzazione sociale.
Questa rassegna diventa così parte integrante del cammino giubilare, offrendo a cittadini e visitatori un’occasione per comprendere come la cura del corpo e quella dell’anima siano state, nei secoli, aspetti inseparabili della stessa vocazione della città.