Al Costanzi torna “Marco Spada”: omaggio a Pierre Lacotte e chiusura della stagione di balletto

Il Teatro dell’Opera di Roma dedica la chiusura della stagione di balletto 2024/25 a un titolo di rara bellezza e lunga assenza: Marco Spada di Pierre Lacotte, in scena dal 24 al 29 ottobre. L’opera, fedele ricostruzione della versione del 1981, rappresenta uno dei capitoli più raffinati del repertorio ottocentesco, un ponte ideale tra la tradizione francese e la storia della danza romana.

Un balletto riscoperto, tra archeologia coreografica e poesia teatrale

Creato nel 1857 su musica di Daniel-François-Esprit Auber e libretto di Eugène Scribe, il balletto racconta le avventure del brigante romano Marco Spada, figura romantica e ribelle. Dopo un secolo di oblio, fu Lacotte a riportarlo in vita nel 1981, ricostruendone la coreografia quasi perduta con un lavoro minuzioso di ricerca tra archivi, partiture e memorie.

La nuova versione debuttò a Parigi con Rudolf Nureyev protagonista, accanto a Ghislaine Thesmar, Michael Denard e Francesca Zumbo: un cast leggendario per una produzione che divenne subito un riferimento internazionale. Da allora, Marco Spada è rimasto un titolo di culto, amato da chi riconosce nella filologia di Lacotte una lezione di eleganza e rigore storico.

La compagnia romana e la guida di Eleonora Abbagnato

Sul palcoscenico del Costanzi il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, affiancato dagli allievi della Scuola di Danza diretta da Eleonora Abbagnato, con la direzione musicale di David Garforth. L’evento sarà preceduto, il 22 ottobre al Teatro Nazionale, da un incontro del ciclo “Passaporto di Danza” dedicato proprio a Marco Spada, con Abbagnato e la critica Sara Zuccari, per raccontare genesi, contesto e rinascita del balletto.

Con questa produzione, il Teatro dell’Opera rinnova la sua vocazione a custodire e trasmettere la grande tradizione europea del balletto, restituendo al pubblico una pagina di danza che parla ancora oggi di libertà, passione e memoria.